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Marzabotto Misa Kainua Temple de Tinia



Marzabotto Misa Kainua Temple de Tinia
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Il tempio dedicato a Tinia, sommo dio degli Etruschi (al pari di Zeus per i Greci), fu costruito all'interno di un isolato regolarmente inserito nella maglia urbanistica della città.
La posizione dell’edificio è strategica, all’incrocio tra la plateia A, l’asse viario principale sul quale affacciano le abitazioni più prestigiose e le botteghe, e la plateia B che conduceva direttamente sull’acropoli. Il tempio in città era dunque collegato con gli edifici sacri dell’acropoli, rispetto ai quali si trovava sullo stesso allineamento visivo.

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Secondo le concezioni cosmologiche etrusche, che ad ogni dio assegnavano una sede celeste in base ad una divisione astronomica, questa era proprio la posizione dedicata a Tinia (a nord/nord-ovest), quasi fosse stata trasposta sulla terra.
Il tempio fu edificato all’interno di un’area delimitata da mura di temenos e aperta a sud con un ingresso monumentale. Alcuni ambienti di servizio e un pozzo/cisterna, funzionali alle pratiche di culto, affiancano l’edificio che ha pianta rettangolare di m. 21, 92 x 35,50, orientata in senso nord-sud.
Si tratta di un periptero, una categoria architettonica che gli Etruschi assunsero dal mondo greco reinterpretandola, documentata anche in alcune città dell’Etruria meridionale e del Lazio (Cerveteri, Pyrgi, Vulci, Satricum, Roma).
Le colonne (ben 22) sono distribuite su un podio, che in origine doveva essere esternamente modanato, seguendo l’allineamento della cella, suddivisa in un pronao in antis, cella e adyton bipartito. Una scalinata centrale, posta a sud, contribuiva a rispettare il principio dell’assialità, peculiare dell’architettura sacra etrusca.
L’edificio è conservato solo al livello delle fondazioni, intercettate in epoca moderna dai lavori agricoli (le fosse per l’alloggiamento della vite). Alcuni frammenti riferibili alla decorazione del tetto lasciano intuire che il tempio fosse ornato con lastre di terracotta a bassorilievo policrome che coprivano la travatura lignea, secondo la consuetudine dell’architettura templare etrusca. Legno e travertino furono i materiali utilizzati per la costruzione.
Sia per le dimensioni, davvero ragguardevoli, sia per l’aspetto metrologico (il piede attico), che per la tipologia architettonica “alla greca” (che rivela una precisa scelta culturale della città), il tempio di Tinia trova i suoi paralleli più vicini nelle principali città dell’Etruria meridionale, dimostrando il pieno inserimento di Marzabotto nei più vitali circuiti di collegamento che attraversavano l’intera Etruria.


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